Si è conclusa lo scorso 25 giugno la 39esima edizione del torneo europeo di basket femminile, disputatasi tra Israele e Slovenia. Queste le squadre coinvolte:

  • Gruppo A: Spagna, Montenegro, Grecia e Lettonia;
  • Gruppo B: Belgio, Repubblica Ceca, Italia e Israele;
  • Gruppo C: Francia, Germania, Gran Bretagna e Slovenia;
  • Gruppo D: Ungheria, Serbia, Slovacchia e Turchia.Come ogni edizione, le sorprese non sono mancate, ulteriore conferma dell’alta qualità espressa dal basket femminile europeo. Come ogni edizione degli ultimi anni, l’Italia riconferma la sua maledizione degli spareggi per accedere ai quarti di finale e quel nono posto che non riesce mai a scrollarsi di dosso. In ogni caso, Italbasket a parte, sono stati dieci giorni di basket intenso e divertente.

 

Grande clamore lo ha destato la Germania, che aveva fatto penare l’Italia in quel di Pordenone nell’ultimo test amichevole prima dell’Europeo, arrivando a giocarsi la qualificazione al torneo Preolimpico contro la Serbia e perdendo per 62-78 contro le ex campionesse di Europa, che quest’anno non sono riuscite nemmeno a raggiungere il podio, complice probabilmente l’assenza dello storico pilastro serbo Sonja Vasic (MVP del torneo 2021).

La vera rivelazione di questo campionato europeo, però, è stata l’Ungheria che è riuscita a raggiungere la finale per il terzo e quarto posto, inchinandosi solo al cospetto della grande corazzata francese guidata da un’eccellente prestazione di Mamignan Toure, che mette a referto ben 20 punti in 23 minuti di gioco, e Iliana Rupert (13 punti). Di fatto, l’Ungheria non riesce mai a stare al passo delle francesi se non nei primi minuti di gioco. Il primo quarto risulta deleterio con un parziale di 8-26. Ungheria-Francia termina 68-82, terzo posto per Sandrine Gruda e compagne e un risultato assolutamente inaspettato per le ungheresi.

Se la Francia deve accontentarsi di un terzo posto e la Serbia del quinto, in finale ci vanno Spagna e Belgio. Definire questa partita avvincente è dire poco. Il Belgio arriva alla sua prima finale dell’Europeo dopo un percorso netto e aver vinto tutte le partite della fase a gironi (contro Repubblica Ceca e Israele oltre i 40 punti di scarto). Al di là del risultato finale, sarebbe stato comunque un argento storico. E poi la Spagna, una certezza del basket femminile. La gara nella sua prima parte risulta molto equilibrata, Meesseman tiene a galla le Belgian Cats. Ciò che succede dopo non fa ben sperare per il Belgio, la difesa arcigna e mai doma delle iberiche mette in crisi l’attacco delle avversarie, in più pesano i colpi inflitti da Casas e Carrera.

Insomma, moltissimi appassionati arrivati al quarto quarto avranno pensato all’ennesimo successo spagnolo. Colpo di scena: Kyara Linskens si carica il resto della squadra sulle spalle e inverte l’inerzia del gioco. Il Belgio è ancora vivo e butta il cuore oltre l’ostacolo. Con una panchina più corta di quella spagnola, con una Emma Meesseman distrutta negli ultimi minuti e contro una squadra molto più corale, più attrezzata e più abituata a gestire la pressione della “finale”, il Belgio vince il primo EuroBasket Women della sua storia (58-64) e be’, il resto è “storia” per davvero.

Kyara Linskens eletta MVP della finale con 18 punti e 15 rimbalzi. Emma Meesseman, indiscutibilmente MVP del torneo con 21.7 punti per partita, 8.7 rimbalzi, 5.2 assist e 4.3 palle rubate. Insieme a lei nel quintetto le compagne Julie Allemand e Julie Vanloo, la spagnola Alba Torrens e la francese Sandrine Gruda.

Articolo scritto da Ilaria Petruzzi
Foto di Luca Taddeo